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L’invenzione dell’arte islamica nella Sicilia normanna

Lunedì 14 maggio alle 12, nel Coro di notte del Monastero dei Benedettini, conferenza del prof. Jeremy Johns (Università di Oxford)

Lunedì 14 maggio alle 12, nel Coro di notte del Monastero dei Benedettini, il prof. Jeremy Johns, docente di Art and Archaeology of the Islamic Mediterranean all'Università di Oxford e direttore del Khalili Research Centre for the Art and Material Culture of the Middle East, tiene il seminario dal titolo “L’invenzione dell’arte islamica nella Sicilia normanna”.

L'incontro è promosso dal dipartimento di Scienze umanistiche e organizzato dalla prof.ssa Claudia Guastella (Storia dell’arte medievale).

Il tema

Ancora prima che i viaggiatori del Nord Europa iniziassero a visitare la Sicilia nel "Grand Tour", il fatto che, attiguo ai templi e ai teatri dell'antichità classica, si trovassero monumenti costruiti e decorati secondo le tradizioni dell'arte e dell'architettura islamica, ma edificati sotto il dominio normanno dall'XI al XII secolo, è stato spiegato come un fenomeno tipicamente siciliano, derivante dalla particolare storia dell'isola.Nelle parole del turista inglese Henry Gally Knight (1786-1846), la combinazione di elementi bizantini, islamici e romanici nell'arte e nell'architettura siculo-normanna era "una combinazione che si può trovare solo in Sicilia, e naturale lì, da la miscela delle diverse nazioni”. L'idea che le culture del passato greco e musulmano siano state preservate dalle popolazioni indigene della Sicilia normanna, così che la semplice coesistenza delle diverse comunità dell'isola era sufficiente per generare l'arte e l'architettura ibrida dei re normanni persiste nelle opere degli storici dell'arte dell'Ottocento e del Novecento fino ad oggi. Questa idea si è rivelata particolarmente resistente per l'arte islamica della Sicilia normanna perché i Normanni furono gli immediati successori dei governanti musulmani dell'isola. Come scrisse il grande Michele Amari: "i principi normanni seguirono gli usi dei Kalbiti", ed ereditarono da loro l'aspetto islamico del regno, anche l'arte e l’architettura.

Questo seminario sostiene che, al contrario, l'arte e l'architettura islamica dei re normanni ereditò ben poco dal passato islamico della Sicilia, e fu inventata a metà del XII secolo come un potente strumento politico, un atto di retorica visiva progettato per legittimare la monarchia normanna, così potente da convincere il suo pubblico anche oggi del fatto che - nelle parole di un panegirista greco di Guglielmo I - il re normanno aveva "accordato e mescolato cose discordi e immescolabili... accordando con saggissima previdenza e unendo in una sola stirpe uomini diversi e discordi”.

(14 maggio 2018)

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