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La capinera

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Dal 9 al 18 dicembre, al Teatro Massimo Bellini di Catania, va in scena il melodramma moderno in due atti di Gianni Bella (musica), Mogol (liriche), Giuseppe Fulcheri (libretto), con l’orchestrazione di Geoff Westley e per la regia di Dante Ferretti (biglietti a condizioni agevolate per universitari)

Dal 9 al 18 dicembre, al Teatro Massimo Bellini di Catania, va in scena "La Capinera", melodramma "moderno" in due atti che vanta le prestigiose firme di Gianni Bella per la musica, Mogol per le liriche, Giuseppe Fulcheri per il libretto tratto da Verga e Geoff Westley per l'orchestrazione. La produzione è realizzata dal Teatro Massimo Bellini di Catania, dove lo spettacolo farà il suo debutto assoluto. Regia, scene e costumi sono di Dante Ferretti, già tre volte Premio Oscar. Orchestra e Coro del Teatro; direttore Leonardo Catalanotto, maestro del coro Luigi Petrozziello.

Lo spettacolo

Il soggetto s'ispira liberamente al romanzo epistolare di Giovanni Verga “Storia di una capinera", straordinario successo editoriale dell’illustre scrittore etneo, padre del Verismo, qui intento a narrare il conflitto interiore di una giovane cui è stata imposta la monacazione. Bella e Mogol, legati da una lunga collaborazione nel comune campo della canzone d’autore, si sono ritrovati insieme a dare vita ad una creazione mirata a fare rivivere, rinnovandola, la straordinaria fortuna del melodramma italiano. La peculiarità è che il quartetto degli autori si accostava alla lirica per la prima volta. Un veterano dell’opera lirica è invece Dante Ferretti, che ha concepito uno spettacolo di grande impatto visivo e scenico. "La Capinera" vuol essere un omaggio a Verga ma anche alla melodia belliniana, come pure al sentimento popolare religioso che culmina nella festa di Sant’Agata. La partitura è un inno alla città che, sconfiggendo terremoto e lava, ha saputo risorgere dalle proprie ceneri e costruire la Catania barocca che fa da scenario all’azione: un’ambientazione sospesa tra l’architettura settecentesca e il profilo svettante del Vulcano, l’una e l’altro dichiarati dall'Unesco "Patrimonio dell'Umanità".

Il soggetto, dalle tematiche sociali fortemente attuali, rimane ambientato durante l’epidemia di colera che colpì la Sicilia a metà '800 e narra la storia dell’amore senza speranza tra la novizia Maria e Nino, destinato a sposare la sorellastra di lei. A Maria, tanto cara al padre quanto vittima delle manovre della matrigna, non resta che tornare alla clausura: una condizione che, nel finale voluto da Mogol e diversamente da quanto accade in Verga - non sarà fonte di folle disperazione, ma le rivelerà, al contrario, la genuinità e la forza della propria vocazione, ora abbracciata con tragico slancio mistico.

Nel corso delle sette repliche i soprani Cristina Baggio e Giulia De Blasis si alterneranno nel ruolo della protagonista; i tenori Andrea Giovannini e Alessandro Fantoni in quello di Nino; i baritoni Francesco Verna e Salvatore Grigoli in quello del Padre. Il colera sarà personificato dal basso Carlo Malinverno che si alternerà con Giuseppe De Luca. Sonia Fortunato è la matrigna; Sabrina Messina la sorellastra Giuditta; Lorena Scarlata la badessa; Alfonso Ciulla il prete.

Biglietti #Unictateatro

Per questo spettacolo, grazie all’intesa tra l’Università di Catania e il Teatro Massimo Bellini, gli studenti universitari e il personale docente e tecnico amministrativo possono assistere alla replica di mercoledì 12 dicembre usufruendo di condizioni agevolate, previa prenotazione online.

Studenti: gli studenti possono beneficiare di 12 biglietti gratuiti e 48 biglietti al costo di 15 euro.

Personale: al personale docente e tecnico-amministrativo sono riservati 60 biglietti al costo di 20 euro (possono essere acquistati fino a 2 biglietti contemporaneamente, il secondo al costo di 12 euro).

(09 dicembre 2018)

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