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RINVIATO | Conversazione su Tiresia

Giovedì 19 settembre alle 19:30, al cortile del Cinap, proiezione della ripresa televisiva dello spettacolo teatrale scritto e interpretato da Andrea Camilleri e conversazione con i docenti Lina Scalisi e Alessandro De Filippo

Giovedì 19 settembre alle 19:30, al cortile del Cinap (Cortile dell’Accoglienza, via Antonino di Sangiuliano 259, Catania), sarà proiettata la ripresa televisiva dello spettacolo teatrale "Conversazione su Tiresia" scritto e interpretato da Andrea Camilleri, andato in scena al Teatro greco di Siracusa a giugno del 2018 con la regia di Roberto Andò.

Dopo la proiezione, i docenti dell'Università di Catania Lina Scalisi e Alessandro De Filippo dialogheranno con il pubblico sullo spettacolo diretto da Roberto Andò, che ha curato anche la regia televisiva dello spettacolo andato in onda su Rai1 a marzo di quest'anno.

L'iniziativa, promossa dal Centro per l'Integrazione attiva e partecipata dell'Università di Catania (Cinap) nell'ambito delle attività del ventennale dalla sua istituzione, è organizzata in collaborazione con il Teatro Stabile.

L'ingresso è gratuito ma con prenotazione online.

Lo spettacolo

Prodotto dalla Palomar, lo spettacolo è stato proiettato nei cinema con la regia di Stefano Vicario e in tv con la regia televisiva di Roberto Andò e Stefano Vicario. La storia del mitologico indovino cieco Tiresia si intreccia con la storia personale dello scrittore siciliano, anche lui reso cieco dalla sua malattia. Nel corso della conversazione, Andrea Camilleri, impersonando Tiresia, dialoga con Omero, Orazio, Seneca, Sofocle, Dante, Apollinaire, T.S. Eliot, Virginia Woolf, Jorge Luis Borges, Ezra Pound, Cesare Pavese e Primo Levi nonché con Woody Allen che aveva fatto apparire Tiresia nel film "La dea dell'amore", con Pier Paolo Pasolini, che lo aveva fatto apparire nel film "Edipo re" e con i Genesis che lo avevano citato in "The Cinema Show", il brano con cui si apre lo spettacolo.

Il regista

La formazione del regista palermitano Roberto Andò ha radici sia nella letteratura sia nel cinema, due i maestri che lo hanno incoraggiato alla scrittura prima, Leonardo Sciascia, e alla regia poi, Francesco Rosi. Il suo esordio nella regia avviene però a teatro, nel 1986, con uno spettacolo tratto da un testo inedito affidatogli da Italo Calvino, "La foresta-radice-labirinto", una favola filosofica, messa in scena con i bozzetti di Renato Guttuso e la musica di Francesco Pennisi. Successivamente si dedica al documentario con "Memory-Loss" (1994), dedicato a Robert Wilson, e "Per Webern – Vivere è difendere una forma" (1996). Negli anni dal 1990 al 1995 ricopre il ruolo di direttore artistico delle Orestiadi di Gibellina e dal 1995 al 2000 del Festival di Palermo sul Novecento.

Nel 1995 presenta alla Mostra del cinema di Venezia il suo primo lungometraggio "Diario senza date". Ambientato a Palermo, il film, inizialmente commissionato da Rai Tre come un reportage, mescola saggio, documentario e finzione, ricercando nelle confessioni di personaggi veri e d'invenzione la chiave per penetrare la città e i suoi misteri. Accanto al protagonista Bruno Ganz e agli attori Lorenza Indovina, Moni Ovadia, Franco Scaldati, compaiono nel film gli scrittori Leonardo Sciascia, Vincenzo Consolo, Michele Perriera e Gianni Riotta, e i magistrati Roberto Scarpinato, Erminio Amelio, Ignazio De Francisci. Il film piace molto al regista Giuseppe Tornatore, che propone ad Andò di produrre il suo vero esordio nel cinema. Nasce così "Il manoscritto del Principe". Uscito in sala nel 1999, il film è incentrato sugli ultimi quattro anni di vita di Giuseppe Tomasi di Lampedusa – gli anni in cui scriverà "Il Gattopardo" – e sul rapporto tormentato con il suo allievo Francesco Orlando.

La sua attività cinematografica si alterna intanto alle molte regie d'opera e teatrali, tra le quali si distinguono quelle realizzate in sodalizio con Moni Ovadia, e quelle dedicate all'opera di Harold Pinter. Nel 2002 il Centro Sperimentale di Cinematografia gli affida la realizzazione di un documentario su Francesco Rosi, "Il cineasta e il labirinto", che verrà presentato a Roma in Campidoglio in occasione degli 80 anni del grande regista napoletano. Torna dietro la macchina da presa con "Sotto falso nome", un noir ancora sul tema della scrittura e della creazione. Nel 2006 presenta "Viaggio segreto", tratto dal romanzo Ricostruzioni di Josephine Hart.

Come scrittore ha pubblicato nel 2008 "Diario senza date", nel 2012 pubblica "Il trono vuoto", con cui vince il Premio Campiello opera prima, e da cui nell'anno successivo trae il film "Viva la libertà". Nel 2014 diviene direttore didattico della sezione documentario del Centro sperimentale di cinematografia. Ha ricevuto il Premio Flaiano per la regia di Una storia senza nome in occasione dei Premi Flaiano 2019.

(19 settembre 2019)

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