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Canna da zucchero

Lunedì 4 maggio alle 17, nel Coro di Notte del Monastero dei Benedettini, presentazione del libro di Carla Menaldo

Il libro

Lunedì 4 maggio alle 17, nel Coro di Notte del Monastero dei Benedettini, presentazione del libro di Carla Menaldo Canna da zucchero. Il romanzo è incentrato sulla storia di una donna alle prese con la ricerca caotica, faticosa e a volte ingombrante, di una identità sessuale. Introduce la prof.ssa Rita Verdirame.

Il libro. Rosa è una ragazza irrequieta e troppo complicata per stare bene negli schemi degli altri, nelle comode aspettative della propria educazione. Così vive una rottura con se stessa, con quello che sta cominciando a essere: è l’inizio di una lotta tra l’ordine costituito e i suoi desideri. Rosa è una donna fatta quando a trent’anni decide che Cuba ancora non l’ha vista. Ma quella che le interessa non è la Cuba politica e rivoluzionaria, fatta di sogni che a lei non sono mai appartenuti, ma la Cuba cresciuta a canna da zucchero e machete, fatta di donne e uomini caffellatte che si portano a passeggio sfrontati corpi provocanti, dentro un clima di odori e piogge torrenziali, dentro una inequivocabile sicurezza sessuale, da qualsiasi parte si decida di stare. Perché quello della canna da zucchero è il sapore fermentato e dolciastro del sesso, pervaso di una sensualità fatta di denti, braccia, occhi strizzati e angoli della bocca appiccicosi. Rosa è matura nella bellezza e nei sensi quando, a quarant’anni, scioglie del tutto stereotipi e lacci e trova una risposta, provvisoria e lacerata, alla sua ricerca. Si imbatte nell’unico uomo improbabile e crepuscolare che diventa la sua libertà e il suo precipizio. L’uomo che è sensualità, imprevedibilità, instabilità e, soprattutto, femminilità. Dentro una Italia di provincia che è il rovesciamento di tutti i valori tramandati, affacciata a un diverso che vuole essere riconosciuto e accettato, Canna da zucchero è la ricerca ossessiva e ossessionante di un’assenza. Quella dei vincoli, delle gabbie, delle sicurezze. Un’assenza necessaria dentro il caos colmo e vociante che non lascia vie di fuga.

Carla Menaldo (1966), giornalista e scrittrice, è responsabile dell’ufficio stampa dell’Università di Padova. Collabora con riviste e siti Internet dedicati all’informazione della scienza e tiene conferenze e seminari sulla comunicazione pubblica, sul ruolo dei media e sulla lingua usata nella divulgazione scientifica. Ha pubblicato la raccolta L’unica cosa davvero (Cleup 2004). Un suo testo teatrale compare nella raccolta Lei. Cinque storie per Casanova (Marsilio 2008).

(04 maggio 2009)


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