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Gli archivi dell’arte: gestione e rappresentazione tra analogico e digitale

Giovedì 16 novembre alle 18:30, nella sala riunioni della Società di storia patria per la Sicilia Orientale, presentazione del libro di Concetta Damiani

Giovedì 16 novembre alle 16, nella Sala riunioni della Società di storia patria per la Sicilia Orientale (piazza Stesicoro 29, Catania), si svolge la presentazione del libro "Gli archivi dell’arte: gestione e rappresentazione tra analogico e digitale", di Concetta Damiani (Milano, Editrice Bibliografica, 2023).

Dopo i saluti di Rosario Mangiameli (vicepresidente della Società di storia patria per la Sicilia Orientale), intervengono Gaetano Calabrese (docente di Archivistica, Disum), Stefania Rimini (docente di Cinema, Fotografia e Televisione, Disum), Simona Scattina (docente di Discipline dello spettacolo, Disum), e l'autrice Concetta Damiani (docente di Archivistica, Università della Campania "Luigi Vanvitelli").

Coordina Simona Inserra (docente di Biblioteconomia, Disum).

Il libro

Gli archivi legati al mondo dell’arte si presentano dapprima come entità ricostruibili attraverso il recupero di fonti disarticolate e frammentarie, per poi acquisire strutture e fisionomie sempre più stabili e consolidate. 

Il volume affronta la dimensione specifica di tali fondi documentali, il cui trattamento impone la considerazione di fattori archivistici, giuridici, storico-artistici e museali: l’organizzazione e la gestione degli archivi, la cura per gli aspetti della creazione, della circolazione e della promozione delle opere, la tutela del diritto d’autore e le attività di certificazione, le relazioni documentali tra artisti, eredi, curatori, collezionisti, istituzioni e studiosi necessitano infatti di analisi. 

Se ci si sposta poi in ambiente digitale, appare una realtà in fermento: le modalità di espressione e rappresentazione dell’arte contemporanea richiedono nuove visioni nelle attività di produzione e gestione. 

I principi di fruizione, certificazione e conservazione preventiva di molte opere d’arte contemporanea devono essere ripensati in base a nuovi criteri, che attengono quasi esclusivamente alla struttura documentaria e alle componenti tecnologiche e digitali.

(16 novembre 2023)

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